Gli Ulivi

Oasi Cenata è il luogo del rispetto dell’ambiente e di chi da esso trae vita. È il segno del passaggio umano che lascia solo orme di bellezza.

Sono tornate le api, le farfalle e le coccinelle, segno della salubrità che stiamo con fatica riconquistando. È anche, forse soprattutto, il luogo in cui un uliveto delle specie Ogliarola e Cellina, quelle ufficialmente condannate a morte dalla Xylella e dai provvedimenti istituzionali, trovano il loro naturale rigoglio. Frutto del caso? Regalo della fortuna? Non credo, penso invece che sia il frutto della dedizione e del lavoro quotidiano fondato sul principio cardine che la natura esprime i suoi frutti nell’equilibrio dei suoi cicli e che ogni “malattia” non può essere determinata da un unico fattore. Per questo motivo non abbiamo mai seguito le sollecitazioni all’uso di pesticidi, volte ad ottenere un presunto vantaggio distruggendo insetti ritenuti nocivi, tanto meno quelle volte a sradicare ulivi per bloccare la propagazione dell’infezione.

Di fronte alla confusione creata da indicazioni che a chiunque appena avvezzo alle dinamiche biologiche sembravano inconsistenti o malevole e al continuo intrecciarsi di interessi “particolari” Anna ed io abbiamo cercato di porci con umiltà di fronte a un problema che non poteva che essere complesso, osservando, studiando e provando.

La nostra opera è, quindi, stata quella di non affrontare direttamente il nemico Xylella, ma cercare di creare condizioni in cui anch’esso potesse rientrare nell’equilibrio dinamico naturale in cui gli stessi batteri e funghi di un terreno fertile sono in grado di tenere a bada altri batteri che in condizioni di squilibrio possono diventare patogeni. Gli ulivi ad oggi sembrano ringraziarci con una vegetazione ricca che, oltretutto, regala un panorama tipicamente salentino che sta drammaticamente scomparendo.